Nel corso della storia, l’uomo è sempre stato alla continua ricerca di modi nuovi e innovativi per mantenere i denti puliti e in buone condizioni.
A quando risale il primo dentifricio?
Le prime formule dentifricie risalgono al 4000 a.C.
Cosa c’era all’interno?
I nostri antenati avevano già capito che per creare una pasta dentifricia si sarebbe sicuramente dovuto ricorrere a sostanze dure ed abrasive. I primi prototipi di dentifrici contenevano infatti:
- Gusci d’uova
- Conchiglie di molluschi
- Ossa macinate
Il tutto mescolato con prodotti naturali quali miele e malva al fine di tenere adesi tutti gli ingredienti e conferire alla pasta un sapore rinfrescante.
Cosa contengono oggi i dentifrici?
All’interno dei componenti di ogni dentifricio troviamo:
- Acqua
- Agenti abrasivi (bicarbonato di sodio), la cui funzione è quella di pulire, lucidare e rimuovere le macchie dalle superfici dentali
- Umettanti, per rendere il dentifricio morbido
- Agenti addensanti (coloranti ed aromi)
- Detergenti
Perché ci sono molti dentifrici in commercio?
In commercio vi è una vasta gamma di paste dentifricie, l’azione comune è l’emulsione della pasta che associata all’azione meccanica dello spazzolino permette di rimuovere la placca dalle superfici dentali.
I dentifrici poi si differenziano tra di loro in base all’aggiunta di un particolare ingrediente che li rende specifici:
- Dentifrici antri tartaro: caratterizzati dalla presenza nella formula dentifricia di sostanze quali i pirofosfati in grado di agire sul ph
- Sbiancanti: caratterizzati dalla presenza nella formula dentifricia di sostanze che precipitando sulla superficie dello smalto impediscono l’adesione di agenti pigmentanti.
- Antiplacca: caratterizzati dalla presenza nella formula dentifricia di sostanze quali il triclosan
- Protezione carie: caratterizzati dalla presenza nella formula del fluoro
- Desensibilizzanti: caratterizzati dalla presenza nella formula dentifricia di sostanze quali il nitrato di potassio